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Autore Il treno per il Darjeeling
kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 01-05-2008 09:38  
Trama: Tre fratelli decidono di fare un viaggio spirituale in India, viaggiando in treno, per ricongiungersi con la madre che li ha lasciati per meditare in una località remota senza curarsi neppure di tornare per asssistere al funerale del marito. Il viaggio che compiono li metterà a contatto con varie persone, ma sopratutto li riavvicinerà tra loro facendo in modo che possano conoscersi veramente con tutti i problemi che li assillano tanto diversi.



Commento: Dopo i Tenenbaum Wes Anderson ci racconta un altro spaccato di vita familiare, stavolta però con una logica "on the road" o meglio sarebbe dire "on the train", dato che il film si svolge quasi tutto mentre siamo a bordo delle carrozze pittoresche e folcloristiche del Darjeeling Limnited, con la sua popolazione umana tanto eterogenea.
Preceduto dal cortometraggio Hotel Chevalier, che fa da prologo ideale al film, dove in una camera d'albergo vedrete uno dei tre fratelli, Jack (Jason Schwartzman, parente dei Coppola e interprete come ultimo film del Luigi XVI di Marie Antoinette) è alle prese con una sensuale e misteriosa Natalie Portman.
Quando il film comincia vediamo un altro suo fratello, Francis (un Owen Wilson in vena di parti riflessive e problematiche, che recita per quasi tutto il film con un pesante bendaggio dato che il suo personaggio ha subito un incidente terribile), correre dietro a un treno in corsa superando un uomo d'affari (Bill Murray, qua praticamente in un cammeo ma interprete di un altro film di Anderson, Le avventure acquatiche di Steve Zissou). Arrivato sul treno Francis, che ha elaborato il percorso, incontra Jack e un altro fratello Peter (Adrien Brody, anche lui con un problema alle spalle). Il viaggio per cercare la madre (Anjelica Houston) comincia, e il percorso sarà pieno di sorprese e di valore spirituale.
Anderson ha una particolare capacità nel descrivere le personalità (vedi il lavoro fatto nel gioiellino I tenenbaum) e in questo film tutto in movimento riesce benissimo a descrivere a dovere i contrasti interiori dei tre fratelli eterogenei, oltretutto senza mai perdersi in oziose spiegazioni oppure lunghe dissertazioni illuminate ma che uccidono il ritmo del film. I problemi dei tre fratelli, che sono quelli della vita ma sopratutto il fatto di non saper coesistere, sono esterni rispetto a quanto avviene nel loro percorso, sono stati lasciati in un altro luogo e momentaneamente nel freezer, adesso si deve cercare l'unità familiare capendosi tra di loro e cercando la madre ma che deve dare spiegazioni, alla quale vogliono bene ma hanno bisogno di capire perchè si è comportata in una certa maniera. Il contatto tra loro all'inizio è traumatico, ma affronatndo insieme il viaggio e le sue sorprese potranno unirsi aiutati dal paesaggio e dalla popolazioen che incontrano. Il personaggio migliore è sicuramente quello di Wilson, con le sue caratteristiche di sfregio nel corpo ma che si ostina continuamente a non lasciare l'obbiettivo, che da fratello maggiore unisce la famiglia e ne tiene idelamente le redini confiscando i passaporti data l'apparente immaturità degli altri due, dove Brody ha lasciato la compagna in cinta e Jack non esce dal suo torpore del ricordo di quanto avvenuto con la Portman (simbolizzato nel prologo). L'iconografia usata dal regista è precisa e diretta. Il treno (scena iniziale) non va perso in quanto è una occasione unica, superando l'uomo d'affari (la vita in se stessa e le sue routine) come del resto non va perso il treno del ritorno lasciando i ricordi/fardello del padre (le valigie) per tornare più maturi e consapevoli ad affrontare i problemi della vita a cui non si deve sfuggire, ma vanno risolti. L'errore lo compie la madre fuggendo in eremitaggio, non loro che affrontano un viaggio pazzesco senza una vera coesione di base. E in una bella scena di scena a scorrimento vediamo le cabine divise una ad una e i suoi abitanti, ognuno in un proprio microcosmo apparentemente non collegato ma che fa parte di un disegno più grande dove bene o male siamo tutti insieme (il treno). Il momento delle telefonate ricorda che bisogna evitare di dimenticare quanto sta a casa, ma prima di tornarci è necessario completare il percorso dello spirito in quanto la necessaria aumentata consapevolezza ci aiuta nel compito.
Il tutto avvolto in cornici incantevoli dell'India, vista come caotici mercati dove trovi di tutto ma anche come brulli paesaggi di sabbia e villaggi sperduti dalla grande dignità nonostante le difficoltà della sopravvivenza (la scena del funerale), monito ed esempio per tutti, dove se si viene accettati all'interno della comunità vuol dire aver agito con giustezza di cui dobbiamo essere fieri, anche se apparentemente non ci sono guadagni materiali.
Le diatribe tra fratelli sono gustosissime nella malinconia sempre presente di cui sono intrise, il trio d'attori è davvero in palla e gira benissimo, ognuno con le sue caratteristiche tutte diverse, lasciandoci un ricordo intenso di una vicenda fondamentalmente ottimista che guarda sempre avanti.
La madre, una Anjelica Huston lontana dalle iconografie della famiglia Addams, con capelli cortissimi, sembra essere l'unica confinata in un suo blindato esistere, senza più voler accetatre i legami del passato per esistere solo con un dorato (ma infertile) isolamento. Completano il lavoro una ottima fotografia sempre chiara e delle riprese strette sulle carrozze anguste precise e senza sbavature, micromondo quello del treno dove le avventure si possono vivere solo per il momento del viaggio e non da portare oltre ("io ho un fidanzato" gli dice la bella assistente amnate del fumo a Jack)
In definitiva un viaggio spirituale da non perdere, che dà degli ottimi messaggi in maniera eccellente, sorretto da un cast all'altezza e diretto con mano leggera senza mai stancare, appropriandosi e donando i concetti con seminale emotività. Film di questo tipo non ne circolano molti, lasciarsi sfuggire il treno stavolta significa non sapere quando sarà il nuovo passaggio.

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 01-05-2008 10:07  
a me Wes Anderson continua a dare l'idea di uno che potrebbe fare grandi cose, ma che si acontenta della forma, anzinchè del contenuto. Questo Treno per...ha dei begli psunti e visivamente è affascinante, ma proprio non riesco ad entrare in empatia con questa ironia così leggera e stralunata o ad apprezzare queste storie così sui generis e al conetmpo (per me) specchietto per allodole.
Meglio il cortometraggio iniziale del film vero e proprio.
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Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento : quello in cui l'uomo sa per sempre chi è

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vietcong

Reg.: 13 Ott 2003
Messaggi: 4111
Da: roma (RM)
Inviato: 01-05-2008 16:14  

andrè non ce capisci niente...


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La realtà è necessaria a rendere i sogni più sopportabili

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kubrickfan

Reg.: 19 Dic 2005
Messaggi: 917
Da: gessate (MI)
Inviato: 01-05-2008 17:41  
capisco il tuo punto di vista gats ma definirli specchietto per le allodole non credo, in quanto comunque film così non sono per nulla appetibili al grande pubblico, come dimostra la scarsa distribuzione e la relativa fretta con cui uscirà dalla sala. se poi sono specchietti per i premi artistici credo proprio che a quel punto una giuria che si fa fregare non sia degna neppure di essere definita tale. Film come scrivevo per me dolcemente illuminante, con garbo e candore esprime belle sensazioni.

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DeadSwan

Reg.: 05 Apr 2008
Messaggi: 1478
Da: Desda (es)
Inviato: 02-05-2008 20:54  
L'ho trovato di una leggerezza (nel senso buono del termine) stilistica quasi miracolosa. Tematiche e stile sono quelle dei film precedenti, con pochi aggiustamenti, ma sembra che qui Anderson sia riuscito a dissipare una certa impressione di (mi verrebbe da dire) claustrofobia, e a "volare" sferragliando leggero insieme al treno.
Bellissima questa India da cartolina, da libro illustrato per l'infanzia, quest'India della mente e dei sogni, che si rivela luogo reale e pieno di umanita' nella sequenza del bambino.
Malinconico di fondo, ma di quella malinconia che fa bene all'anima.
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Dresda, Sassonia, Germania
Se non riesci ad uscire dal tunnel, almeno arredalo

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 02-05-2008 21:44  
quote:
In data 2008-05-01 16:14, vietcong scrive:

andrè non ce capisci niente...





punti di vista...
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Marienbad

Reg.: 17 Set 2004
Messaggi: 15905
Da: Genova (GE)
Inviato: 02-05-2008 23:06  
quote:
In data 2008-05-02 21:44, gatsby scrive:
quote:
In data 2008-05-01 16:14, vietcong scrive:

andrè non ce capisci niente...





punti di vista...




No, ha ragione.
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Inland Empire non l'ho visto e non mi piace

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 03-05-2008 00:11  
se la discriminante è l'apprezzare Wes Anderson ben venga.
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Tenenbaum

Reg.: 29 Dic 2003
Messaggi: 10848
Da: cagliari (CA)
Inviato: 05-05-2008 21:18  
WesAndersonIloveYou
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For relaxing times make it Suntory time

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13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 07-05-2008 15:42  
e anche questo visto e ultra-goduto.

@viet: anche la Marien è oramai diventata un'andersoniana...

@gatsby: inizierei a pensare alle tue lacune piuttosto che a quelle dei film di Anderson. il regista può non piacere, ma non riuscire a constatarne la genialità dimostra ovvie incapacità di fruizione.
sei uno di quelli che:

"un filmetto, niente di che. bellina qualche battuta, tipo quella sul fratello ucciso di una sorella. bellini i colori sgargianti. uè! parecchia messinscena, sia ben inteso. però... troppa fuffa. tutta forma, niente sostanza."

spero di no. per te.

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 07-05-2008 15:46  
eppure... mmh....
_________________
Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 07-05-2008 16:19  
comunque l'idea che mi si sta formando è che il problema che ho avvertito sia relativo esaustivamente a un film come questo, e che invece la commedia pura si adatti meravigliosamente ad una cifra stilistica tanto marcata quanto lo è quella di anderson. potrà confermarmi l'idea solo la visione degli altri film di wes, quindi per ora taccio.
_________________
Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 07-05-2008 19:21  
quote:
In data 2008-05-07 15:42, 13Abyss scrive:
e anche questo visto e ultra-goduto.

@viet: anche la Marien è oramai diventata un'andersoniana...

@gatsby: inizierei a pensare alle tue lacune piuttosto che a quelle dei film di Anderson. il regista può non piacere, ma non riuscire a constatarne la genialità dimostra ovvie incapacità di fruizione.
sei uno di quelli che:

"un filmetto, niente di che. bellina qualche battuta, tipo quella sul fratello ucciso di una sorella. bellini i colori sgargianti. uè! parecchia messinscena, sia ben inteso. però... troppa fuffa. tutta forma, niente sostanza."

spero di no. per te.



penso proprio di no, ho un'idea di cienma molto precisa, a prescindere da lacune che sicuaremente ho, ci mancherebbe, ma che in questo caso non hanno alcuna influenza sul mio modo di giudicare un film.
Che poi basta leggere sul mio blog o dove scrivo per farti rendere conto che hai sparato proprio a vuoto. Tieniti Wes Anderson e ciao.
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gatsby

Reg.: 21 Nov 2002
Messaggi: 15032
Da: Roma (RM)
Inviato: 07-05-2008 19:27  
quote:
In data 2008-05-07 15:42, 13Abyss scrive:
e anche questo visto e ultra-goduto.

@viet: anche la Marien è oramai diventata un'andersoniana...

@gatsby: inizierei a pensare alle tue lacune piuttosto che a quelle dei film di Anderson. il regista può non piacere, ma non riuscire a constatarne la genialità dimostra ovvie incapacità di fruizione.
sei uno di quelli che:

"un filmetto, niente di che. bellina qualche battuta, tipo quella sul fratello ucciso di una sorella. bellini i colori sgargianti. uè! parecchia messinscena, sia ben inteso. però... troppa fuffa. tutta forma, niente sostanza."

spero di no. per te.



più che non riconoscere la genialità, riconosco la paraculaggine di Wes Anderson e su come abbia fregato anche te.
Che Anderson sia intelligente e abbia enormi potenzialità è innegabile, l'ho anche scritto prima del tuo post sparato per darti un tono, ma che da due film giochi a riproporre lo stesso film (e lo stesso manierismo) con colori diversi mi pare altrettanto ovvio.Però forse visto che hai qualche problema di fruizione anche te, non te ne sei accorto.
_________________
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13Abyss

Reg.: 20 Lug 2003
Messaggi: 7565
Da: Magliano in T. (GR)
Inviato: 07-05-2008 20:56  
quote:
In data 2008-05-07 19:27, gatsby scrive:

più che non riconoscere la genialità, riconosco la paraculaggine di Wes Anderson e su come abbia fregato anche te.
Che Anderson sia intelligente e abbia enormi potenzialità è innegabile, l'ho anche scritto prima del tuo post sparato per darti un tono, ma che da due film giochi a riproporre lo stesso film (e lo stesso manierismo) con colori diversi mi pare altrettanto ovvio.Però forse visto che hai qualche problema di fruizione anche te, non te ne sei accorto.



mi dispiace ghezbi, ma non hai detto nulla.
pare che il tono te lo stia dando tu, citando il tuo blog come monolite indicativo o chiudendo la bocca ad Anderson con 3 cazzate, 3, sparate a profusione:
1) gli ultimi 2 film sono diversissimi --> difetto ghezbiano, la semplice percezione filmica
2) i colori (sperando non ti riferissi alla mera cromaticità della fotografia), semmai, sono assai ripresi nel Treno e citano in continuo quelli di Zissou. sebbene questo non significhi assolutamente un cazzo --> difetto ghezbiano, la daltonicità nella comparazione
3) Wes Anderson non è affatto paraculo. è semplicemente Wes Anderson. essere "paraculo" come regista non ha assolutamente senso. paraculo sei tu nell'affermarlo, alla vecchia maniera sbrigativa di chi non ha niente da dire --> difetto ghezbiano, vacua arroganza mista a confusione etimologica

continuiamo?

però caccia fuori qualcosa di più consistente, perché se mi ridici "Anderson è un buffone, vi prende a tutti per il culo" ma non spieghi il perché, mi sento in diritto di venire a Roma e sputarti in un occhio.
giusto perché mi sento in dovere di difendere il mio regista contemporaneo preferito.
probabilmente, il preferito.
sicuramente il più "simpatico".

[ Questo messaggio è stato modificato da: 13Abyss il 07-05-2008 alle 20:58 ]

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